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Partizioni e formattazioni


Questo articolo serve come primo ingresso alla pratica del PARTIZIONAMENTO del disco fisso, ormai divenuta necessaria per qualunque sistema operativo recente, da Windows 2000, XP in poi. Completeremo l’articolo con la spiegazione di come si esegue una formattazione del disco fisso, giacché le due procedure sono richieste in sequenza per rendere il disco utilizzabile

freccia Data di pubblicazione: Dato non disponibile
freccia Sezione: Sistema Operativo
freccia Difficoltà: MEDIA
freccia Compatibilità: Simile per tutte le versioni di Windows



Partizionamento con FIDSK e formattazione dell'hard disk

Questo articolo serve come primo ingresso alla pratica del PARTIZIONAMENTO del disco fisso, ormai divenuta necessaria per qualunque sistema operativo recente, da Windows 2000, XP in poi.
Completeremo l'articolo con la spiegazione di come si esegue una formattazione del disco fisso, giacché le due procedure sono richieste in sequenza per rendere il disco utilizzabile.

Cosa vuol dire Partizionare?

L'operazione di partizione consente di specificare il tipo di file system (specifiche sul modo e sul formato in cui i dati vengono memorizzati) utilizzato dal disco fisso (o da una parte del disco) in nostro possesso.
Qualunque sistema operativo per poter memorizzare anche un solo byte di dati ha bisogno che sul disco fisso sia presente un certo tipo di file system, per cui, a priori di ogni formattazione e installazione, ha bisogno di almeno una partizione (definita primaria)

Almeno una partizione vera e propria ce l'hanno tutti i sistemi per poter funzionare.
pertanto non può considerarsi un'operazione accessoria….

Sebbene quindi partizionare un disco significhi in primo luogo creare sullo stesso uno spazio idoneo alla vita del sistema operativo, comunemente nel linguaggio informatico popolare si associa al termine partizionamento la semplice suddivisione virtuale del proprio disco fisso in più pezzi che vengano riconosciuti dal sistema operativo come settori a se stanti dove i dati contenuti non sono in correlazione...è come se fossero memorizzati su hard disk diversi.

In realtà si parla di più tipi di partizioni:
  • Partizione primaria
    Una parte del disco fisso che può contenere un sistema operativo e che non può più essere suddivisa. Questa partizione deve essere quella attiva.
  • Partizione estesa
    Una parte del disco fisso che NON può contenere il sistema operativo ma che può essere ulteriormente divisa in partizioni logiche (fino a 26) che verranno poi riconosciute tramite identificazione con una lettera dalla A alla Z (se libere).
  • Partizione (o unità) logica
    Una zona della partizione estesa a cui è stato attribuito un nome di unità e che il sistema operativo vede come disco fisso a parte e autonomo.


Con l'avvento dei moderni hard disk, di dimensioni ragguardevoli, si crea comunque la necessità di spezzare le gigantesche dimensioni del disco fisso in parti più piccole, facili e veloci da controllare per la presenza di eventuali errori, deframmentazione e pulizia dello stesso.

Eseguire una scansione con SCANDISK su un disco troppo grande comporterebbe una perdita di tempo spesso inaccettabile…..che dire poi della deframmentazione, operazione già lenta per natura (molto migliorata in XP)

Inoltre, e la cosa non è da sottovalutare, suddividendo il disco in più partizioni si può creare un sistema con "scomparti a tenuta stagna".
Creando ad esempio come molti fanno 2 partizioni, una per il sistema operativo e i programmi e l'altra per il backup dei propri lavori importanti, si crea un sistema dove i dati che veramente ci interessano non sono collegati con tutto il resto, poiché hanno una sezione più o meno grande del disco dedicata; ciò significa che una eventuale formattazione o un qualsiasi danno che possa comunque alterare il funzionamento del sistema operativo, non influirà minimamente sui nostri lavori importanti poiché li abbiamo confinati nell'altra partizione del disco, al sicuro dal crash avvenuto.
Potremo quindi cancellare tutto dalla partizione che ha subito il crash e reinstallare tutto il nostro software senza la paura di danneggiare i dati presenti nell'altra partizione.
Chiaramente i dati presenti su partizioni diverse sono facilmente raggiungibili e utilizzabili.

Partizionare con FDISK

FDISK è un programma presente sin dai tempi del vecchio sistema MSDOS.
Forse non è molto intuitivo poiché ripresenta le vecchie schermate nere con solo testo, ma senza dubbio in mancanza di meglio è tutto ciò che ci serve per gestire le partizioni…

Per quanto antiquato possa essere questo programma, soprattutto alla luce dei recenti tool visuali quali Partition Magic o il CD di avvio di Windows XP, riteniamo che molte persone abbiano ancora bisogno di una guida con strumenti semplici e soprattutto gratuiti….in fondo una volta fatta la procedura spesso non c'è più bisogno di riprenderla, specialmente per chi ancora usa sistemi Windows 95/96/ME.

FDISK lo potete avere gratis creando un disco di boot del sistema operativo…
Lo ricordiamo per chi non lo sapesse, per creare un disco di boot basta andare su PANNELLO DI CONTROLLO/INSTALLAZIONE APPLICAZIONI/DISCO DI RIPRISTINO (le voci possono essere diverse per chi usa Winodws 2000 / XP ma si capisce lo stesso)

Prima di procedere oltre è buona norma salvare i files importanti su qualche supporto…così, se anche accadesse qualcosa di irreparabile, non avrete perso niente.

Iniziamo le danze…

Per prima cosa occorre, a computer spento, inserire il disco di avvio (che sia esso un Floppy disk o un CDROM avviabile) nell'apposito lettore (nel secondo caso dovete accendere il Pc, inserire il CDROM , chiudere il sistema e riavviare prima di procedere)

Qualora il vostro PC partisse nuovamente con il vecchio sistema operativo, senza cioè aver minimamente considerato l'inserimento del disco di avvio, occorre cambiare le impostazioni del BIOS (quella speciale area di memoria che comanda ogni cosa sia presente sul PC) per fargli capire che per prima deve avviare l'unità corrispondente al lettore del disco di avvio che volete utilizzare...

Solitamente per accedere al BIOS occorre, in fase di avvio della macchina, premere il tasto CANC oppure F2 (sono i tasti usati per l'accesso alla maggior parte dei BIOS in circolazione), oppure il corrispondente indicato dal manuale della propria scheda madre

Una volta entrati nel BIOS, occorre prima di tutto fare attenzione a non modificare nessun parametro se non siamo assolutamente certi di quello che facciamo.
In secondo luogo, navigando tra le varie voci di menù presenti, cerchiamo la sezione riguardante il BOOT (non possiamo essere precisi per un articolo generale come questo in quanto i vari BIOS esistenti hanno menù diversi anche di molto)

Alla voce BOOT SEQUENCE (sequenza di boot) o similare, impostiamo come prima lettera quella corrispondente all'unità che dovrà accogliere il disco di boot.
Esempio:Se abbiamo un disco di boot su Floppy disk da 1.44 MB e la lettera associata al nostro lettore Floppy è la A: (come di norma), nella sequenza di boot ci assicureremo di far comparire per prima la lettera A seguita dal resto (ad esempio A,C,SCSI)
Se invece avessimo un disco di boot come CDROM e la lettera del nostro lettore CDROM fosse la D:, imposteremo una sequenza del tipo D,A,C oppure D,C,A

La sequenza di boot non fa altro che comunicare al sistema di cercare i files di avvio nell'unità indicata, rispettando la sequenza inserita….
per cui, se non vengono trovati files di avvio (che sono files particolari) nella prima unità si passa alla seconda e così via finchè non vengono rintracciati.
Mettendo come nel nostro caso Floppy disk o CDROM come prima unitù di ricerca, si evita che il sistema operativo, magari ancora integro nel proprio Hard disk, si avvi…proprio perché ha trovato un altro minisistema prima di esso…sarà quello che dovrà partire.

Una volta cambiati (se necessario) i valori del BIOS, uscite dal BIOS stesso e salvate le impostazioni.
Il sistema operativo si riavvierà,stavolta però dal Floppy o dal CDROM a seconda di come avete specificato e chiaramente se avete lasciato inserito il disco di avvio.

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